Liberti da New York a Radio Fuori Campo: “Grazie, Massimo. Troisi larger than life”

Il giornalista Luigi Liberti, direttore di Patrimonio Italiano Tv, emittente con sede negli Stati Uniti, direttamente da New York ha voluto condividere con Radio Fuori Campo il suo ricordo di Massimo Troisi, partecipando a “Grazie, Massimo”, speciale dedicato al compianto artista, ideato da Gianluca Vitale e rivolto agli italiani all’estero (Clicca qui per i dettagli dell’iniziativa).

“Massimo Troisi per me ha rappresentato, o meglio continua a rappresentare, la mia Napoli e la mia napoletanità. La sua espressività anticonformista è un marchio indelebile. Non ti stanchi mai di sentire le sue battute: le riascolti cento volte di seguito e ridi sempre. Ridi e poi rifletti, senza mai stancarti, perché dietro ad ogni battuta di Massimo c’era sempre qualcosa su cui soffermarsi”.

“Quale sketch ricordo in modo particolare? Le battute di Troisi sono tante. Una su tutte, ricordo la scena esilarante con Robertino che afferma: ‘Mammina dice che ha i complessi’ e Troisi, che interpreta Gaetano, risponde: ‘Complessi? Tu hai un’orchestra in testa. Scinne, tuocc’ ‘e femmene, vai a rubà’… Grande, Massimo”.

“Per gli italiani ed i napoletani nel mondo, Troisi ha sicuramente rappresentato un’icona. Ma, più che ‘rappresentato’, dico che la rappresenta, perché è uno di quei personaggi che non muoiono mai, soprattutto per gli italiani che vivono all’estero, che sono continuamente alla ricerca di un ponte con l’Italia, con le proprie origini: per tutti loro, Massimo è un personaggio sempre presente nella propria quotidianità”.

“Come viene ricordato, a New York, dove rilasciò un’intervista televisiva da Little Italy? Più che un suo ricordo della comunità italiana di New York, mi ha colpito il ricordo di un americano, e non si tratta di un americano qualsiasi: mi riferisco ad Eric Leroy Adams, il Sindaco di New York, al quale ho regalato, in una delle tante occasioni in cui l’ho incontrato – siamo amici da diversi anni, da prima ancora che venisse eletto – un Pulcinella come simbolo di Napoli. La cosa che mi ha stupito è che, guardandolo e parlando di Napoli, mi ha detto: ‘Lo sai che in alcune cose mi ricordi il modo di parlare di Massimo Troisi?’. Lì per lì, sono rimasto un attimo sorpreso, poi, tornando a casa e parlandone con altri amici, ci siamo ricordati che Massimo fu paragonato proprio ad un Pulcinella senza maschera, mi sembra da Pino Daniele. Questa cosa mi ha colpito molto”.

“Troisi è uno di quei personaggi che hanno pochissima pubblicità, che vengono sponsorizzati poco eppure sono conosciuti ovunque. Anche per questo, mi fa molto piacere partecipare alla vostra iniziativa. Si parla troppo poco di Troisi nel mondo: non solo all’estero, ma anche in Italia. Soprattutto per la caratura e lo spessore dell’uomo. Massimo è stato un attore senza confini, a trecentosessanta gradi. Il suo personaggio è avvolto in una coperta di pigrizia, ma spaziava dalle lotte di classe ai soprusi dei potenti alla religione, ai rapporti di coppia, e lo faceva in un periodo in cui certi argomenti erano tabù, sempre esponendosi in prima persona, senza mai essere banale, scontato o usare frasi di circostanza”.

“La gag con Lello Arena sui numeri chiesti a San Gennaro? San Gennaro è molto caro a New York, dove si celebra una festa in suo onore. Ricordo che in una delle prime feste di San Gennaro a cui ho assistito – vi parlo di un bel po’ di anni fa – c’erano proprio delle icone di Troisi e della Smorfia: Massimo era presente…”

“Cosa vorrei dire a Troisi, se oggi potessi parlargli? Grazie, Massimo, perché – come dicono in America – sei larger than life: sei più grande della tua vita. Auguri per i tuoi 70 anni e Forza Napoli”.

Potete ascoltare l’intervento del Direttore Luigi Liberti nel podcast di Radio Fuori Campo: